Recensione di Come ascoltare gli altri e farseli amici, di Robert James, San Lazzaro di Savena : Area51 Publishing, 2015
Nel film La cena dei cretini i protagonisti sono dei professionisti parigini il cui passatempo è trovare persone i cui hobby sono attività particolari (costruire una tour Eiffel con i fiammiferi ne è un esempio). Presentati a una cena, costoro sono così appassionati da descrivere ciò che fanno nei minimi particolari, in modo iperbolico, monotematico e logorroico. Il gioco ha un vincitore: chi porta il più cretino, ossia chi parla di più e con maggior fervore – con ovvio effetto comico – di un’attività di cui importa poco e nulla a chiunque.
I professionisti di cui sopra si sarebbero molto giovati di un manuale come quello di Robert James, che insegna l’ascolto come strategico per conseguire il proprio successo.
Ora, nessuno nega che l’ascolto interessato di una multinazionale delle lamentele telematiche di un utente insoddisfatto sia strategico e alla fine utile per entrambe le parti. L’epoca dei social network richiede questo.
Quello che suona – si scusi il termine – inumano è l’estensione di una simile pratica fino ai rapporti personali, compresi quelli sentimentali.
Inumano poiché non è importante, alla fine, l’altro e ciò che dice, quanto il fatto che se lo dice a me devo tenerne contabilmente conto per il corretto – da manuale – prosieguo della relazione. Non vi è traccia di vera considerazione dell’altro in quanto persona, ma solo come asset strategico.
Questo è a mio avviso inaccettabile, anche per un’impresa che voglia farsi carico di una minima e calcolata responsabilità sociale.