È un software molto sofisticato, che elabora dei precisi input sia in linguaggio matematico che in linguaggio naturale, fornendo una risposta dettagliata alla domanda. Il modo in cui si pone la domanda può dunque influenzare l’efficacia della risposta. Attualmente è incentrato soprattutto sulle conoscenze tecniche e solo in lingua inglese.
Inserendo nel campo della ricerca una forma funzionale analitica, ad esempio, il sito restituisce il grafico della funzione, e il suo studio. Scrivendo invece il nome scientifico di un essere vivente (ad esempio panthera leo per il leone), si ottiene l’albero della sua classificazione. Ancora, la semplice scrittura di una formula chimica consente la visualizzazione delle caratteristiche più importanti del composto. Gli esempi sono ancora molti, e spaziano dalla geografia (inserendo un toponimo si ottengono i dati essenziali a riguardo), alle informazioni di borsa (inserendo il nome o il codice di un’azione), dalla storia (inserendo una data si ottengono i principali avvenimenti in quel giorno e in quel mese in altri anni, ad esempio) agli Easter’s Eggs (“uova di Pasqua”), ossia i “regali” inattesi che il motore fa inserendo particolari richieste (vedi esempio).
Si pensi a un liceale in preda al panico di fronte a uno studio di funzione o a un universitario che deve rispondere in merito a un composto ignoto: come cambierebbero le loro prospettive disponendo in aula di un simile sistema?