“Le parole sono importanti!”, urlava Nanni Moretti in Palombella rossa.
Occorre stare attenti alle parole che provengono da traduzioni automatiche, ma anche ai ben noti – ma sempre subdoli – “falsi amici”. Altavista Babelfish, il nonno dei traduttori, traduceva “aprìle” (altro film di Moretti) con “open them”. Oggi disponiamo di altre chicche, alcune evidenti, altre più nascoste: “confidente” come traduzione di confident, “puntare” per to appoint o il mirabile “la cura del piombo” per lead nurturing.
“L’importante è capirsi” è una classica obiezione. Ma se non si sta attenti, si rischia di perdere porzioni troppo importanti di significato.
L’attento uso delle parole è essenziale per trasmettere le idee. Conoscere le parole significa conoscere un sistema di pensiero. Nelle campagne marketing e nella comunicazione aziendale va posta la massima cura alle traduzioni e alle parole, affinché nessuna porzione di significato vada persa, perché nulla sia lost in translation.