Cinque stelle in un universo parallelo

L’Universo matematico: La ricerca della natura ultima della realtà

di Max Tegmark

Recensione di L’Universo matematico: La ricerca della natura ultima della realtà di Max Tegmark, Torino : Bollati Boringhieri, 2014

L'universo_matematico

Appassionante come solo un libro scientifico americano sa essere (Tegmark è naturalizzato, d’accordo, ma il suo stile è perfettamente yankee), il testo prende per mano il lettore, e senza fargli fare salti senza rete, lo introduce a un concetto piuttosto arduo come la teoria del multiverso.
Peccato, però, che il titolo sia fuorviante: di matematica Tegmark parla ben poco – l’oggetto della discussione è la fisica -, e per quel poco che ne dice, sostiene che ciò che è matematico esiste, e quindi vale anche l’inverso. Oltre a suonare come l’hegeliano “ciò che è razionale è reale”, mi pare che l’affermazione vada in rotta di collisione diretta con quanto dimostrato da Gödel in via piuttosto definitiva: la matematica si regge su postulati del tutto umani, e non assoluti. Si tornerebbe quindi indietro su posizioni simili a quella di Hilbert e di Russell, che cercavano una matematica capace di autosostenersi, salvo per l’appunto essere completamente sconfessati da Gödel.
Rispetto a questi argomenti, forse sono più consigliabili _Mondi paralleli_ di Kaku e _Il paesaggio cosmico_ di Susskind. Sono più datati, ma non meno completi per un lettore interessato all’argomento.
Diversamente, per chi sia veramente interessato a un panorama aggiornato della matematica applicata alla fisica, _La strada che porta alla realtà_ di Penrose è forse la scelta migliore.

All’ombra del maestro?

Il tunnel

di Ernesto Sabato

Recensione di Il tunnel di Ernesto Sábato, Milano : Feltrinelli, 2014
Il_tunnel
Sábato ha una sfortuna: quella di aver conosciuto Borges. E non era possibile non rimanerne influenzato. Per questo la sua Buenos Aires è così metafisica. Per questo quando racconta gli eventi è così analitico. Per questo riesce a trasportare il lettore in un mondo così folle facendolo sembrare plausibile. Ma ha caratteristiche proprie, una freschezza sua che lo rendono leggibilissimo e unico.

Attendendo la felicità

La signorina e l’amore

di Giovanna Mozzillo

Recensione di La signorina e l’amore di Giovanna Mozzillo, Firenze : GoWare, 2014

la copertina non è visualizzabile per qualche motivo a me ignoto

Abilità dello scrittore è quella di mettere in evidenza pensieri che tutti hanno e pochi o nessuno sa esprimere compiutamente. In questo è abile Giovanna Mozzillo, che tratteggia la protagonista con grande vividezza sia attraverso il racconto delle azioni sia descrivendone i pensieri intimi. Fresco l’uso del dialetto per molti costrutti, e ottima la scelta del tempo presente per gran parte delle pagine.

Tutto al posto giusto, ma…

La donna dei fiori di carta

di Donato Carrisi

Recensione di La donna dei fiori di carta di Donato Carrisi, Milano : Longanesi, 2012

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Non vi è dubbio che Carrisi sappia strutturare una trama complicata, tratteggi i propri personaggi in modo vivo senza eccedere rispetto alle necessità del testo, descriva le cose e le situazioni come deve fare un romanziere. Eppure.
Eppure – non so come dirlo altrimenti – ho sempre la sensazione di leggere la prosa di un bravissimo diciannovenne al quale manca solo qualche anno di vita vissuta per chiudere il cerchio scrittorio in modo perfetto.
Quattro stelle comunque, perché non renderebbe onore al libro qualsiasi altra valutazione.

Materia, materia e materia

La casa rossa

di Mark Haddon

Recensione di La casa rossa di Mark Haddon, Torino : Einaudi, 2013

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Le pagine di Haddon sono piene di cose. C’è tutta la stratificazione della materia dall’Inghilterra vittoriana in poi: fango, carbone, metallo, pelle, mattoni, feltro, carta, cemento, policarbonato. Come a sostenere i flussi di coscienza dei protagonisti del protagonisti. I dialoghi sono vivi, attenti, scarni e completi. Per nulla il mio genere, ma impossibile non apprezzarlo.

Una bella storia

Il Paradiso per davvero

di Todd Burpo

Recensione di Il Paradiso per davvero di Todd Burpo, Milano : Rizzoli, 2013

Il_Paradiso_per_davvero

Come non credere a un bambino di quattro anni? Come non commuoversi di fronte a un simile racconto? Come mettere in dubbio la parola di un innocente? D’accordo.
Se il racconto serve di conforto, di aiuto, tanto meglio. Ma.
Il bimbo è figlio di un pastore protestante, cita canti di salmi, sta in braccio a Gesù come fosse Santa Claus; insomma, il suo immaginario è pienamente rispondente agli stimoli che riceve, come giusto che sia. E magari vuole fare bella figura con i genitori, per essere meglio della sorellina. Quindi parla delle cose che sente da papà durante i sermoni e in casa. Oppure ha veramente vissuto un’esperienza extracorporea.
Una stella perché ci devono convincere della verità del tutto pretendendo che il bimbo non abbia mai sentito della sorellina morta, e perché c’è qualcuno che su queste cose guadagna denaro.

Profumo di corbezzolo

Da qui a cent’anni

di Anna Melis

Recensione di Da qui a cent’anni di Anna Melis, Milano : Sperling & Kupfer, 2012

Da_qui_a_cent_anni

Questo libro ha due difetti: il titolo, che non rende con precisione l’augurio di lunga vita che in Sardegna si fa a qualcuno (è semplicemente “a cent’anni”), e la bravura scrittoria di Anna Melis, che a volte è più forte della storia che scrive. All’ordito dell’italiano Melis incrocia parole ed elementi sintattici del dialetto; il tutto con un’attenzione agli ambienti, alle atmosfere, ai rapporti tra persone, che dà gran vividezza al testo. Ancora, il testo fa immergere nell’isola e nella sua natura: pare di vedere il fiore di cardo, di annusare il corbezzolo, di sentire le campanelle del gregge. Una bella scoperta, per me.

Non siete Umberto Eco (era: “non siete Proust”)

Tertius Decimus: Il tredicesimo apostolo

di Valentina Lippi Bruni

Recensione di Il tredicesimo apostolo di Valentina Lippi Bruni, Milano : Giunti, 2014

Il_tredicesimo_apostolo

Incuriosito dalle recensioni positive, ho scaricato l’estratto del libro sul mio Kindle. Ne ho avuto più che a sufficienza per scartare l’autrice da qualsiasi futura opzione d’acquisto. Maiuscole in abbondanza e soprattutto dove non servono (gli ordini monastici si scrivono in minuscolo, almeno gli aggettivi); errori ortografici (“Abbazziale” si rifiuta di scriverlo anche il correttore ortografico del mio smartphone cinese); contestualizzazioni storiche traballanti: il campionario è gonfio. Le aggettivazioni sono il meglio: la madre è “dolce e premurosa”, e va bene, le formiche sono “industriose”, d’accordo, ma le guance dovevano per forza essere “paffute”, la monaca “trepidante” e il lenzuolo “candido”?
Leggo che l’autrice sta avendo fortuna negli Stati Uniti. I traduttori fanno miracoli.