Proporzione #1: Nicola Savino sta al bravo presentatore come il Mago Otelma sta a David Copperfield
Non posso dire chi, ma Savino mi ricorda un vecchio compagno di scuola. Fisicamente ingiudicabile, non dà fiducia, con quell’espressione a metà tra il gatto e la volpe. Pensate a qualsiasi altro presentatore (ok, quasi qualsiasi; uno di loro sarà oggetto di un’altra proporzione), e dite se non vi ispira più fiducia, se non vi fa ridere un po’ di più, se non vi dà un po’ più da pensare. Non arrivate alla familiarità di Corrado, non misuratelo con la cultura baudesca, non affiancatelo alla pur posticcia rigorosità di Amadeus (suo ex-compagno di emittente): prendete l’altezza di Chiambretti, sommatela alla verve di Braida, finendo con il timbro virile di DiGei Angelo e otterrete la summa del nostro.
La sua capacità di adeguarsi al Linus-pensiero ha dell’innato, ed è facilitato nell’operazione dalla prossimità al dee-jay-maratoneta, la lontananza dal quale faciliterebbe la libertà di ragionamento, forse ancor più perigliosa.
Appare in una réclame con Mara Maionchi, dalla quale si differenzia per essere quello acido tra i due.