– la manus ferrea, artiglio meccanico in grado di agganciare e ribaltare le imbarcazioni nemiche durante le battaglie navali ( storicamente impiegato nella seconda guerra punica);
– gli specchi ustori, specchi metallici concavi in grado di concentrare un fascio di luce in un punto, il calore concentrato era tale da causare incendi;
– la leva, macchina semplice per la trasformazione del movimento formata da un braccio ed un fulcro attorno al quale è libero di ruotare; di Archimede si ricorda in modo leggendario la frase “Datemi un punto d’appoggio e vi solleverò il mondo” e, principalmente, poiché fu il primo ad esplicarne il funzionamento in termini matematici: “Le grandezze commensurabili sono in equilibrio se sospese a distanze inversamente proporzionali ai pesi.” (da Sull’equilibrio dei piani, libro i, proposizione 6);
– l’odometro, strumento per la misurazione di distanze lineare terrestri e marittime; il principio del suo funzionamento è il conteggio dei giri compiuti da una ruota che fa presa sulla strada o sulla superficie dell’acqua; la ruota della quale si desidera sapere il numero di giri compiuti è collegata, a mezzo di altre ruote dentate, a un sistema di riporti meccanici, utile per il computo di numeri alti;
– la vite omonima (o coclea), strumento per il sollevamento di liquidi o polveri, costituito da un tubo contenente una spirale la cui rotazione comporta l’innalzamento del contenuto nell’ansa formata dal profilo della vite medesima.
Erone (Alessandria, i secolo d.C.) matematico e inventore greco è ricordato tra l’altro per:
– l’eolipila, vera e propria macchina a vapore, costituita inferiormente da una caldaia in cui veniva portata ad ebollizione l’acqua che, divenuta vapore, passava attraverso due bracci ad uno “sfiatatoio” superiore sferico; questo, in virtù della pressione esercitata dal vapore in uscita, iniziava a girare trasformando l’energia termica in cinetica;
– un orologio ad acqua di celebrata precisione;
– la macchina omonima (“macchina di Erone”), dispositivo automatico per l’apertura di porte; ricade nel novero dei meccanismi ideati per un uso del lavoro meccanico non a fini produttivi, ma semplicemente per un effetto scenico;
– una versione migliorata dell’odometro.
Il ritrovamento tecnologico più significativo in età greca è tuttavia la macchina di Anticitera. Essa costituisce il primo calcolatore meccanico, risale al i secolo a.C. Fu rinvenuto in un relitto marino nei pressi dell’isola greca di Anticitera (da cui prende nome).
Si tratta di un planetario in grado di rappresentare il movimento degli astri, precisamente del sole, della luna (con le fasi lunari) e dei cinque pianeti allora conosciuti; inoltre era in grado di tracciare riferimenti temporali, una sorta di calendario. Il meccanismo è composto da ingranaggi di vario tipo, messi in relazione da proporzioni matematiche; offre inoltre la prima testimonianza dell’uso di differenziali, cioè organi di trasmissione meccanica che, dati due moti, permettono di sommarli o sottrarli. L’autore di tale invenzione non è definibile con certezza.