Che chiunque voglia mettersi a fare e-commerce debba obbligatoriamente dare un’occhiata ad Amazon, pare indubbio. Gli ormai 17 anni di esperienza a livello prima locale, poi nazionale, poi sovranazionale e infine globale, la creazione di un database con i dati relativi agli utenti, ai loro ordini, alle loro preferenze, associati con una classificazione molto fine degli oggetti in vendita, consentono alla creatura di Bezos di compiere una serie di operazioni di marketing in “push”, ossia consigliando in modo più o meno vivo l’acquisto di altri prodotti, scelti per rispondere nel miglior modo possibile alla profilazione dell’utente.
Come tutti i procedimenti di grana fine, tuttavia, a fronte di un comportamento ottimizzato da un punto di vista globale, queste operazioni risentono di imprecisioni locali, specialmente se le informazioni al loro contorno sono meno “dense”.
L’esperienza personale, per quanto puntuale e quindi insignificante da un’ottica complessiva, mostra in ogni caso i limiti delle correlazioni di cui di accennava sopra.
Mi è capitato così di cercare la lampadina di ricambio di un epilatore a luce pulsata Remington (magari in un altro post parlerò del suo funzionamento), poiché valutavo un suo possibile acquisto su Ebay.
Nell’immagine qui sotto (conviene aprirla per osservare meglio) si possono vedere gli articoli correlati alla lampadina proposti da Amazon. Il risultato è abbastanza risibile: sembrerebbe che tutti coloro che acquistano la lampadina mettano nel carrello anche Angeli e demoni di Dan Brown e i ricambi della brocca filtrante “Brita”. Poiché quindi, più che mai, tout se tient, si potrà ben immaginare l’acquirente in questione mentre si epila le ascelle (o altra peluria cutanea) leggendo Dan Brown, rinfrescandosi di quando in quando con la chiara, fresca e dolce acqua ottenuta dalla filtrazione dell’immondo prodotto di rubinetto cittadino.
Potrebbe quindi valere la spesa verificare le correlazioni di altri prodotti, quali salmoni o stoccafissi norvegesi (chissà che non si accompagnino a libri di Vespa), vibratori (magari trovando corrispondenza con opere di Odifreddi), o biografie napoleoniche (ça va sans dire, vedendo suggeriti gli scritti dell’ex-presidente del Consiglio).
Come tutti i procedimenti di grana fine, tuttavia, a fronte di un comportamento ottimizzato da un punto di vista globale, queste operazioni risentono di imprecisioni locali, specialmente se le informazioni al loro contorno sono meno “dense”.
L’esperienza personale, per quanto puntuale e quindi insignificante da un’ottica complessiva, mostra in ogni caso i limiti delle correlazioni di cui di accennava sopra.
Mi è capitato così di cercare la lampadina di ricambio di un epilatore a luce pulsata Remington (magari in un altro post parlerò del suo funzionamento), poiché valutavo un suo possibile acquisto su Ebay.
Nell’immagine qui sotto (conviene aprirla per osservare meglio) si possono vedere gli articoli correlati alla lampadina proposti da Amazon. Il risultato è abbastanza risibile: sembrerebbe che tutti coloro che acquistano la lampadina mettano nel carrello anche Angeli e demoni di Dan Brown e i ricambi della brocca filtrante “Brita”. Poiché quindi, più che mai, tout se tient, si potrà ben immaginare l’acquirente in questione mentre si epila le ascelle (o altra peluria cutanea) leggendo Dan Brown, rinfrescandosi di quando in quando con la chiara, fresca e dolce acqua ottenuta dalla filtrazione dell’immondo prodotto di rubinetto cittadino.
Potrebbe quindi valere la spesa verificare le correlazioni di altri prodotti, quali salmoni o stoccafissi norvegesi (chissà che non si accompagnino a libri di Vespa), vibratori (magari trovando corrispondenza con opere di Odifreddi), o biografie napoleoniche (ça va sans dire, vedendo suggeriti gli scritti dell’ex-presidente del Consiglio).