Gli elenchi non coerenti mi piacciono, poco da fare. Servono per dare dei titoli che almeno incuriosiscano. In un delirio autocitazionista potrei ricordare “Orazioni, permutazioni e convinzioni“, “Mele, finestre e nuvole” o “Pascaline, perottine e programmi“. L’accostamento di termini, oggetti, enti, idee, parole insomma, che non hanno reciprocamente nulla a che fare, almeno in media, è intrigante. Se non è così per chi legge, mi scuso, ma si sappia che tali elenchi hanno estensori nobilissimi, primo tra tutti Jorge Luis Borges, che nel suo L’idioma analitico di John Wilkins parla di un leggendario Emporio celeste di conoscimenti benevoli, sorta di enciclopedia cinese, secondo il quale “gli animali si dividono in (a) appartenenti all’Imperatore, (b) imbalsamati, (c) ammaestrati, (d) lattonzoli, (e) sirene, (f) favolosi, (g) cani randagi, (h) inclusi in questa classificazione, (i) che s’agitano come pazzi, (j) innumerevoli, (k) disegnati con un pennello finissimo di pelo di cammello, (l) eccetera, (m) che hanno rotto il vaso, (n) che da lontano sembrano mosche.” La stessa citazione bibliografica è lista ardita, se si pensa che l’elenco si trova in Jorge Luis Borges, L’idioma analitico di John Wilkins, raccolta Altre inquisizioni, in Tutte le opere, Volume I, Milano : Mondadori, 1984, pp. 1004-1005.
A volte gli vengono da soli, dopo una veloce ispezione dello scritto che devono titolare; altre volte sono frutto di una certa fatica. Oggi tuttavia, per tutti gli amanti degli elenchi incoerenti, l’onnipresente, onnisciente e ineffabile Google fornisce uno strumento impareggiabile per la realizzazione di queste liste.
Selezionando la ricerca delle immagini (images.google.it) si nota che è presentata a fianco della barra di ricerca l’icona di una macchina fotografica, cliccando sulla quale si può fornire al motore di ricerca un’immagine rappresentativa di ciò che si va cercando. L’utilità di questo strumento sta anzitutto nella possibilità di vincere concorsi quali “l’oggetto misterioso”, ma vi sono anche altre applicazioni.
Selezionando la ricerca delle immagini (images.google.it) si nota che è presentata a fianco della barra di ricerca l’icona di una macchina fotografica, cliccando sulla quale si può fornire al motore di ricerca un’immagine rappresentativa di ciò che si va cercando. L’utilità di questo strumento sta anzitutto nella possibilità di vincere concorsi quali “l’oggetto misterioso”, ma vi sono anche altre applicazioni.
Nel mio caso, mi trovavo a dover capire quale fosse la denominazione (ed eventualmente il modello) di un particolare meccanico-pneumatico del quale avevo solo la fotografia (sono fatti di chi scrive le motivazioni che lo portano a dilettarsi in questo modo). Ben lieto ho fornito al Motore Immobile la mia immagine; il risultato è quello esposto qui sotto. Borges era un dilettante.