Ora, poiché né chi scrive né voi né i vostri cugini (e i parenti fino al settimo grado) farebbero mai qualcosa di non consentito dalle leggi in vigore, ciò che segue è descrizione di ipotetiche azioni che chiunque salvo i summenzionati potrebbe compiere.
Allo stato attuale si può prendere un aereo per la Germania, effettuando preventivamente il web check-in, presentandosi quindi direttamente al varco security (quello dove avviene il controllo radiogeno della persona e delle cose che potra con sé) senza dover mostrare codice di prenotazione e soprattutto carta d’identità (la patente non basta per voli intraeuropei) al banco check-in.
Al varco security l’unica richiesta è quella del boarding pass, ossia della carta d’imbarco, per la quale possesso vale titolo. Chi la reca con sé, in altre parole, ha buon titolo a utilizzarla. Dunque, chiunque. L’ultimo passaggio è quello del gate, dove non è più prassi chiedere il documento d’identità, e in alcuni aeroporti tedeschi l’operatore, che vi lascia solo il piccolo talloncino dove vi è l’indicazione del posto a sedere, strappandolo dalla matrice, è sostituito da un lettore ottico di codici QR. Così, chi sale sull’aereo può essere una qualsiasi persona diversa da quella per la quale il biglietto è stato emesso.
Si immagini un latitante che debba volare, ma che per ovvi motivi non amerebbe comprare un biglietto a proprio nome, né mostrare documenti falsi a rischio di essere scoperto. Volare con Lufthansa gli renderebbe la vita facile. Vero è che gli aeroporti sono ormai zeppi di sistemi di riconoscimento biometrico, che non si fanno sfuggire quasi nessuno. Tuttavia, è così costoso un piccolo controllo in più? Sopratutto dopo i denari spesi per i body scanner? Non facciamo tornare alla memoria le immagini di un gruppo di uomini che passa un varco security lampeggiante senza essere fermati fermato da nessuno…