I dervisci e l’uncinetto

Sincronicità

di Kirby Surprise

Recensione di Sincronicità di Kirby Surprise, Roma : Edizioni Mediterranee, 2013
Sincronicità

Il concetto fu introdotto da Jung, e di lì è stato saccheggiato a mani piene. Salvo che spesso, ed è il caso di Surprise (il nome è sincronico), non si sviluppi un discorso sensato in merito. La sua posizione potrebbe essere riassunta da questo passaggio nel testo: “Per alcuni la posizione finale diventa «Eventi del genere non esistono semplicemente perché non sono possibili». Il problema di questo atteggiamento è che non c’è motivo per cui l’evento sincronistico non sia possibile. Nella fisica qualsiasi evento non governato dalle leggi note è considerato possibile”.
Il contorno è un’accozzaglia di considerazioni da un lato errate sul metodo scientifico e dall’altro semplicistiche sull’utilizzo odierno dei metodi divinatori delle culture tradizionali e sapienziali, molto più serie nel loro approccio alle connessioni tra eventi. Il tutto è immerso in un brodo di tentativi di allontanare il lettore dalle proprie convinzioni “scientiste” per poi riaffermarle qualche riga sotto. L’autore fa ballare il lettore come un derviscio e poi gli chiede di fare all’uncinetto. Utile nel caso in cui si voglia aderire a Damanhur.
Consigliatissimo, invece, è l’ascolto (o il riascolto) dell’album _Synchronicity_ dei “Police”.

Anni-luce da Feynman

Stephen Hawking : Una vita alla ricerca della teoria del tutto

di Kitty Ferguson

Recensione di Kitty Ferguson, Stephen Hawking – Una vita alla ricerca della teoria del tutto, Milano : Rizzoli, 2011

Una_vita_alla_ricerca_della_teoria_del_tutto

Il contributo di Hawking alla comprensione del funzionamento dell’universo è grande e indubbio. Che lo scienziato inglese negli anni abbia scritto libri più o meno tutti uguali per finanziare (per sua stessa ammissione) gli apparecchi che gli permettono una più efficace comunicazione al mondo esterno, è un po’ meno nobile. Nel senso che una simile mente dovrebbe essere aiutata in modo istituzionale, e non accidentale, evitando pubblicazioni clone. Il testo della Ferguson ha l’unico pregio di alzare un po’ l’asticella della spiegazione delle teorie di Hawking, che invece è sempre troppo semplice nelle proprie esposizioni. Tuttavia, il testo manca il bersaglio pieno sia come testo di divulgazione scientifica (i picchi di Feynman sono distanti anni-luce), sia come biografia di una persona nella cui vita il peso della malattia è grande, ma poteva essere dato per scontato per lasciare spazio ad altro. Per chi non sa nulla di Hawking, in ogni caso, va anche bene.

Prima o poi potrebbe servire…

Tengo tutto

di Randy O. Frost e Gail Steketee

Recensione di Tengo tutto di Randy O. Frost e Gail Steketee

Tengo_tutto

Uno studio ben documentato su di un disturbo comportamentale (la disposofobia) che fa parte dei DOC (disturbi ossessivo-compulsivi). Con un’esposizione molto accessibile spiega le origini di comportamenti quali quelli messi in mostra da trasmissioni televisive come “Sepolti vivi”. I casi sono quelli di individui o famiglie che vivono in abitazioni praticabili da nessuno se non da chi ha accumulato tutti quegli oggetti, dove sono dimenticate l’igiene insieme con le normali funzionalità (ad esempio quella di una cucina). Riportare quelle case a condizioni normali è sia un problema di tipo pratico (spesso gli accumuli sono di decine di tonnellate di oggetti di valore scarso o nullo), sia, ovviamente in misura maggiore, di tipo psicologico. Per i proprietari, liberarsi degli oggetti diventa come asportare una parte del proprio corpo, e solo strategie portate avanti da gruppi di professionisti possono cercare di risolvere il problema, che ovviamente non sembra essere avvertito da chi lo vive quotidianamente.

God save the haunted house

Le stanze dei fantasmi

di Charles Dickens

Recensione di Le stanze dei fantasmi di Charles Dickens, Roma : Del Vecchio, 2014

Le_stanze_dei_fantasmi

La sola idea della storia “portmanteau” vale il prezzo del libro. Charles Dickens trovò il modo di unire le storie di cinque famosi scrittori (oltre a se medesimo) in un solo testo, pubblicato come strenna natalizia di una celebre rivista del periodo vittoriano. La storia d’apertura, a firma dello stesso Dickens, è certamente la più godibile, la meglio caratterizzata e quella che scava più nel profondo. Ma anche le altre sono testimoni di un periodo che da un lato vide lo splendore massimo della potenza inglese nel mondo, e dall’altro – forse proprio come contraltare di questa potenza – aveva bisogno di esorcizzare i propri mostri e le proprie paure. Da leggere.

Impermeabili, sigarette e whisky

Bulli sotto la mole

di Giò Trevisan

Recensione di Bulli sotto la Mole: un’indagine di Bob Lancetti, Milano : Indies g&a, 2014

Bulli_sotto_la_Mole

Se il noir ha un canone, non vi è dubbio che Giò Trevisan se ne appropri. L’omicidio iniziale, il cliente che va dall’investigatore privato perché la polizia non indaga sull’assassinio, l’investigatore squattrinato innamorato della segretaria, l’intreccio dei filoni. Tutto secondo le attese. Quindi, per gli amanti del genere, suppongo, una buona lettura.
Anche le descrizioni, però, sono canoniche, non vi è mai uno slancio d’introspezione oltre a quello dovuto, i personaggi sono stereotipi di purezza quasi perfetta (giusto lo spacciatore senegalese esce dal coro del canone), il turpiloquio non è né celato né cercato; per buona misura, i refusi della trascrizione su Kindle si sommano a quelli dell’autore (visto che si scrive “abitué” con l’accento acuto, perché non metterci l’acca iniziale?).
Da leggere se si vuole prendere un filone poliziesco all’inizio (siamo alla seconda indagine di Bob Lancetti, e tutto lascia pensare che l’autore ne abbia in serbo altre); non consigliabile per gli altri.

Cinque stelle in un universo parallelo

L’Universo matematico: La ricerca della natura ultima della realtà

di Max Tegmark

Recensione di L’Universo matematico: La ricerca della natura ultima della realtà di Max Tegmark, Torino : Bollati Boringhieri, 2014

L'universo_matematico

Appassionante come solo un libro scientifico americano sa essere (Tegmark è naturalizzato, d’accordo, ma il suo stile è perfettamente yankee), il testo prende per mano il lettore, e senza fargli fare salti senza rete, lo introduce a un concetto piuttosto arduo come la teoria del multiverso.
Peccato, però, che il titolo sia fuorviante: di matematica Tegmark parla ben poco – l’oggetto della discussione è la fisica -, e per quel poco che ne dice, sostiene che ciò che è matematico esiste, e quindi vale anche l’inverso. Oltre a suonare come l’hegeliano “ciò che è razionale è reale”, mi pare che l’affermazione vada in rotta di collisione diretta con quanto dimostrato da Gödel in via piuttosto definitiva: la matematica si regge su postulati del tutto umani, e non assoluti. Si tornerebbe quindi indietro su posizioni simili a quella di Hilbert e di Russell, che cercavano una matematica capace di autosostenersi, salvo per l’appunto essere completamente sconfessati da Gödel.
Rispetto a questi argomenti, forse sono più consigliabili _Mondi paralleli_ di Kaku e _Il paesaggio cosmico_ di Susskind. Sono più datati, ma non meno completi per un lettore interessato all’argomento.
Diversamente, per chi sia veramente interessato a un panorama aggiornato della matematica applicata alla fisica, _La strada che porta alla realtà_ di Penrose è forse la scelta migliore.

All’ombra del maestro?

Il tunnel

di Ernesto Sabato

Recensione di Il tunnel di Ernesto Sábato, Milano : Feltrinelli, 2014
Il_tunnel
Sábato ha una sfortuna: quella di aver conosciuto Borges. E non era possibile non rimanerne influenzato. Per questo la sua Buenos Aires è così metafisica. Per questo quando racconta gli eventi è così analitico. Per questo riesce a trasportare il lettore in un mondo così folle facendolo sembrare plausibile. Ma ha caratteristiche proprie, una freschezza sua che lo rendono leggibilissimo e unico.

Attendendo la felicità

La signorina e l’amore

di Giovanna Mozzillo

Recensione di La signorina e l’amore di Giovanna Mozzillo, Firenze : GoWare, 2014

la copertina non è visualizzabile per qualche motivo a me ignoto

Abilità dello scrittore è quella di mettere in evidenza pensieri che tutti hanno e pochi o nessuno sa esprimere compiutamente. In questo è abile Giovanna Mozzillo, che tratteggia la protagonista con grande vividezza sia attraverso il racconto delle azioni sia descrivendone i pensieri intimi. Fresco l’uso del dialetto per molti costrutti, e ottima la scelta del tempo presente per gran parte delle pagine.

Tutto al posto giusto, ma…

La donna dei fiori di carta

di Donato Carrisi

Recensione di La donna dei fiori di carta di Donato Carrisi, Milano : Longanesi, 2012

la-donna-dei-fiori-di-carta

Non vi è dubbio che Carrisi sappia strutturare una trama complicata, tratteggi i propri personaggi in modo vivo senza eccedere rispetto alle necessità del testo, descriva le cose e le situazioni come deve fare un romanziere. Eppure.
Eppure – non so come dirlo altrimenti – ho sempre la sensazione di leggere la prosa di un bravissimo diciannovenne al quale manca solo qualche anno di vita vissuta per chiudere il cerchio scrittorio in modo perfetto.
Quattro stelle comunque, perché non renderebbe onore al libro qualsiasi altra valutazione.

Materia, materia e materia

La casa rossa

di Mark Haddon

Recensione di La casa rossa di Mark Haddon, Torino : Einaudi, 2013

La_casa_rossa

Le pagine di Haddon sono piene di cose. C’è tutta la stratificazione della materia dall’Inghilterra vittoriana in poi: fango, carbone, metallo, pelle, mattoni, feltro, carta, cemento, policarbonato. Come a sostenere i flussi di coscienza dei protagonisti del protagonisti. I dialoghi sono vivi, attenti, scarni e completi. Per nulla il mio genere, ma impossibile non apprezzarlo.